Un turista è chiunque viaggi in paesi diversi da quello in cui ha la sua residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall'esercizio di ogni attività remunerata all'interno del paese visitato. In questo termine sono inclusi coloro che viaggiano per: svago, riposo e vacanza; per visitare amici e parenti; per motivi di affari e professionali, per motivi di salute, religiosi/pellegrinaggio e altro.
Col termine turismo si può intendere anche, a seconda del contesto, il settore industriale e commerciale che si occupa di fornire (vendere) servizi tangibili come trasporti (in aereo, treno, nave, pullman e così via), servizi di ospitalità (presso alberghi, pensioni, villaggi turistici), strutture ricettive e altri servizi correlati (guide turistiche; ingresso in musei, fiere, parchi naturali e altre attrazioni turistiche; servizi di assicurazione per il viaggiatore; servizi di ristorazione e intrattenimento; e via dicendo).
Per quale ragione, allora, chi come UCINA (che rappresenta i produttori ed i commercianti di barche nuove) non appartiene al "settore turismo" continua a sostenere il contrario, danneggiando le Imprese che invece vi operano davvero?
Perché accondiscendere alle richieste di UCINA riguardo al "turismo sostenibile" o alla "portualità turistica"?
Un dato su tutti: 80.000 barche "private" movimentano durante la stagione estiva (30 giorni circa) 480.000 persone; 4.000 barche da "charter" movimentano 480.000 persone su un periodo di almeno 4 mesi.
Ecco una prima analisi della situazione, scaricabile dal seguente link:
www.isyba.it/ISYBA-news/news2009/E..2009-18.pdf
Buon vento da ISYBA.